Lo strabismo è una patologia che può insorgere nei primi mesi di vita o può manifestarsi più facilmente intorno ai 2-3 anni quando la vista è quasi del tutto sviluppata. Per strabismo si intende la deviazione di uno o entrambi gli occhi rispetto ad un punto di fissazione ed è determinato dalla mancanza di coordinamento tra i muscoli oculari; questo difetto ostacola una corretta visione binoculare e può influenzare negativamente la percezione della profondità.

Esistono strabismi

• Latenti: non visibili in condizioni normali
• Costanti: gli occhi sono sempre deviati
• Intermittenti: si manifestano saltuariamente o in situazioni particolari ad esempio in caso di stanchezza o luce forte
• Microstrabismi: lo strabismo è di piccola entità e gli occhi sembrano dritti.

Di tipo convergente, divergente o verticale.

Lo strabismo può essere congenito o acquisito; La forma acquisita, spesso, insorge quando un occhio tenta di superare un errore di rifrazione (come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo); altre possibili cause della forma acquisita sono traumi e problemi neurologici.

La diplopia, o visione doppia, è un sintomo visivo che si manifesta con la percezione simultanea di due immagini relative ad un unico oggetto. La visione doppia può essere transitoria, costante od intermittente e può essere provocata da diverse condizioni.

La causa più frequente è la disfunzione dei muscoli estrinseci ma può essere causata da danni ai nervi che controllano i muscoli, malattie cerebrovascolari, diabete, miastenia gravis, esoftalmo endocrino-correlato, lesioni infiammatorie o infettive, lesioni per compressione, traumi.

Anche se meno frequente rispetto a quella binoculare, esiste anche la diplopia monoculare, dovuta a un problema strutturale all’interno dell’occhio stesso che distorce la trasmissione delle informazioni visive.

La visione doppia è più facilmente riscontrabile negli adulti perché nei bambini il cervello può adattarsi rapidamente al problema ignorando o sopprimendo una delle due immagini.

In una consistente percentuale di dislessici è stata documentata la presenza di alterazioni visuopercettive, alterazioni fini a carico di una delle due vie che elaborano l’impulso visivo, la via magnocellulare.

Tali alterazioni richiedono un approccio diagnostico dedicato in quanto non rilevabili durante una normale visita oculistica ed ortottica di routine.

Le difficoltà riscontrabili in molti bambini dislessici sono:

• lettere e parole che si attorcigliano tra loro
• lettere sovrapposte
• parole in movimento
• inversione di lettere
  • speculari diversamente orientate nello spazio (pb, dp, un, ae, bd)
  • simili a livello grafico (mn, ce, ft)
  • simili a livello uditivo-percettivo (ft, td, pb, cg, lr, mn, sz)
• omissione di parole
• aggiunte, ripetizioni
• salti da un rigo all’altro